D. T.

Pace a tutti. Mi chiamo D.T., ho 30 anni sono nato e vivo a Catania.

Sono nato e cresciuto in una famiglia cristiana e sin da piccolo ho ricevuto dei sani insegnamenti biblici da parte dei miei genitori oltre che frequentare le riunioni nella comunità cristiana evangelica “Gesù Cristo è il Signore” in Catania pasturata allora dal fratello Filippo Wiles. Andavo alla scuola domenicale, preparavamo delle scenette bibliche e man mano che crescevo iniziai a frequentare le varie riunioni giovanili. Ero un ragazzo semplice senza troppe pretese ma non riuscivo a trovare quello che mancava realmente alla mia vita. Non ero un tipo che cercava chissà quale svaghi o cose strane da fare per essere felice ma più il tempo passava e più sentivo dentro il mio cuore che c’era un vuoto. Mi ero anche fidanzato ma nonostante ciò rimaneva la mia condizione di vuoto interiore. A scuola ero bravo, diligente così come nelle attività che quotidianamente svolgevo. Partecipavo alle riunioni ma non avevo ancora fatto realmente l’esperienza con il Signore. Nascere e crescere in una famiglia cristiana è sicuramente d’aiuto per comprendere sin dalla giovane età il piano di salvezza che il Signore ha riservato per ciascuno di noi ma fin quando non si realizza Cristo Gesù dentro il proprio cuore e dico “dentro”, la salvezza può essere considerata come un “miraggio”. Era proprio questa esperienza che mi mancava, era proprio la presenza del Signore che ancora non avevo realizzato. Arrivò il tempo dell’università e con esso iniziarono le difficoltà nello studio che si mostrava completamente diverso da quello scolastico. Fu nel 2002/2003 che iniziai gli studi in ingegneria elettronica e mi si presentarono davanti materie davvero toste che il primo anno parzialmente riuscii a dare. Dio però aveva un piano ben preciso per me e per la mia vita e questo “rallentamento” nello studio mi permise al secondo anno universitario di incontrare e conoscere un caro fratello, Gabriele, che mi parlò di come il Signore operò nella sua vita. Nacque un’amicizia profonda e parlando del più e del meno mi disse che frequentava la comunità di Via Susanna. Sul momento non accadde nulla nella mia vita nonostante parlavamo spesso del vangelo e della salvezza ma tutto cambiò quando fui da lui invitato a partecipare ad un agape giovanile che si teneva ogni 15 giorni di sabato. Fu in quest’occasione esattamente nell’ottobre del 2004 che il Signore parlò al mio cuore. Quella sera di ottobre fu predicato il messaggio di Geremia 18 e il verso che colpì profondamente il mio cuore fu il verso 6:

“Casa d’Israele, non posso io fare di voi quello che fa questo vasaio?», dice il SIGNORE. «Ecco, quel che l’argilla è in mano al vasaio, voi lo siete in mano mia, casa d’Israele!”

Iniziò per me una nuova vita, dopo aver udito quelle parole il mio cuore di pietra si ruppe e iniziai a comprendere che dovevo togliere me stesso per fare posto a Cristo affinché potesse modellare il mio cuore. La mia vita cambiò e anche gli altri lo compresero. Ricordo che nei giorni successivi a questo messaggio all’università stesso Gabriele mi disse che ero cambiato. Era cambiato il mio atteggiamento, il mio modo di vivere perché sapevo che Cristo aveva perdonato i miei peccati offrendomi la Sua salvezza. Sempre verso la fine del 2004, in una di queste riunioni giovanili conobbi una donna speciale che adesso è mia moglie. Ci fidanzammo nel dicembre dello stesso anno e mi resi conto che il Signore l’aveva a me affiancata per iniziare un percorso di servizio e dedizione verso di Lui attraverso inizialmente il dono della musica che ci accomunava. L’anno seguente ricevetti grandi benedizioni da parte del Signore nella mia vita dapprima ricevendo il battesimo nello Spirito Santo nel mese di gennaio 2005 e successivamente frequentando i corsi battesimali per i battesimi che si tennero il 22 maggio del 2005. Questa data rappresenta per me la decisione più importante della mia vita: amare e seguire fedelmente Cristo per tutta la vita. Tutti sappiamo che nonostante Gesù è al nostro fianco il cammino di questa vita non è sempre rose e fiori ma arrivano i periodi difficili o meglio le prove che siamo chiamati a superare con il Suo aiuto affinché possiamo crescere nella fede. Nei mesi successivi al mio patto con il Signore cominciarono le difficoltà. L’università non andava bene. I lavori a scadenza che avevo svolto sino a quel momento non vennero rinnovati e nasceva in me il desiderio di formare una famiglia e quindi sposarmi. Abbandonai l’università perché nonostante le 10 materie date non riuscii a mantenere dei tempi adatti al corso di studi in ingegneria. Nonostante non riuscii a laurearmi però gli studi universitari servirono molto alla mia vita. Tutto ciò per farvi comprendere che Dio ha tutto sotto controllo. Un giorno di settembre sempre del 2005 mentre consultavo il televideo, vado a vedere la sezione “concorsi pubblici” per vedere se c’era possibilità di partecipare a qualche concorso. Vidi diversi concorsi per il Ministero della Difesa esattamente per il personale civile. Il titolo di studio richiesto era guarda caso il diploma e ancora più stupefacente era la richiesta di periti elettronici quindi corrispondente al mio profilo. Rimasi un attimo interdetto e pensai “com’è possibile?”. Dio aveva un piano, Dio sapeva già tutto. Decisi di partecipare al concorso di 50 posti per assistente tecnico elettronico a livello nazionale e solo 5 di questi posti erano per la Sicilia. Inoltrai la domanda di partecipazione. Molti iniziarono a dirmi che era inutile partecipare perché questi posti erano per i raccomandati e quindi avrei speso energie e risorse inutilmente. Io però dentro di me sapevo in chi riporre la mia fiducia e “raccomandazione” e cioè Gesù. Partecipai alle prove di preselezione e arrivai 6° di 58 candidati per la Sicilia. Successivamente affrontai le prove scritte e le superai con il voto di 25/30 per il compito di italiano e 29/30 per quello di elettronica e infine l’anno successivo fui convocato a Roma per sostenere la parte finale dell’iter concorsuale e cioè l’esame orale. Non potrò mai dimenticarmi come il Signore guido questa sessione di esami in modo potente e sovrannaturale. Di 11 candidati presenti agli esami orali dopo la scrematura delle varie prove scritte, solo 5 potevano essere dichiarati vincitori e quindi assunti. Io miracolosamente mi piazzai al 2° posto della graduatoria finale scavalcando gente molto più ben preparata di me. Anche questo 2° posto in graduatoria rientrava nei piani di Dio. Lo studio universitario come ho detto precedentemente mi aiutò molto per superare le varie prove scritte ed orali per questo a distanza di tempo ringrazio il Signore anche per il tempo speso senza laurearmi all’università. La graduatoria finale del concorso venne approvata alla fine del 2007 ma dovetti aspettare per ben 2 anni affinché fossi assunto a causa del cosiddetto blocco del turn-over. Io e mia moglie decidemmo di sposarci a settembre 2009 senza sapere quando e dove mi avrebbero assunto poiché quando decidemmo la data del matrimonio non avevamo la ben più pallida idea di quando potessi essere assunto. Correva l’anno 2008 e iniziammo a programmare tutto il necessario per il matrimonio. Fino ad allora lavoravo presso l’attività di mio padre finché nel gennaio 2009 ricevetti una chiamata da parte del Ministero che mi comunicò che giorno 2 marzo 2009 sarei entrato in servizio presso l’Arsenale Militare Marittimo di Augusta (SR). Anche questa volta il Signore aveva appianato ogni cosa in modo strabiliante. Perché il 2° posto fu importante in graduatoria? Per una questione di sede. Piazzandomi negli altri posti in graduatoria avrei rischiato di essere mandato molto più lontano di dove sono. Non avrei mai pensato di poter lavorare presso le forze armate, nel mio caso la Marina Militare perché addirittura non ho svolto nemmeno il servizio di leva. Ma anche nel donarmi questo lavoro il Signore aveva un piano. Due anni fa venni a conoscenza della MCF Italia (Associazione Militare Cristiana) e piano piano mi resi conto che Dio voleva usarsi di me, come di ciascuno di noi che prestiamo servizio presso le forze armate, per far conoscere la salvezza in Cristo all’interno dei luoghi militari in cui ci troviamo. Per questa missione ho sentito in cuore di collaborare insieme a mia moglie e attualmente mi sono proposto come referente locale per l’area di Catania con il desiderio un giorno di poter servire il Signore nella mia città natale ottenendo il trasferimento in una delle sedi ministeriali più vicine alla mia residenza. Carissimi le difficoltà quotidiane non mancano, i perché neanche, ma di una cosa sono sicuro: il Signore ha tutto sotto controllo e sa quando e come intervenire al momento opportuno. Quando meno ce l’aspettiamo Egli compirà meraviglie per noi perciò non ci scoraggiamo di proclamare l’evangelo negli ambienti militari dove siamo stati chiamati a prestare servizio ma cogliamo l’occasione per parlare agli altri di Cristo e del Suo piano di salvezza in questo mondo che va sempre più alla rovina. Il Signore ci benedica insieme e ci aiuti a portare avanti uniti questa missione speciale.

Un abbraccio in Cristo.
Vostro D. T.

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