Samuele Mazzotta

“Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà.”

Mi chiamo Samuele, sono un ragazzo nato è cresciuto in una famiglia di fede cristiana evangelica, All’età di cinque anni ho vissuto il mio primo grande dolore, la morte di mio padre, non comprendevo molto di quanto avveniva attorno a me, guardavo mio padre immobile e freddo, lo chiamavo ma non ricevevo risposta, non capivo che mai più mi avrebbe potuto abbracciare e coccolare come faceva sempre, osservavo mia madre soffrire piangevo e soffrivo anch’io. Andando a scuola, quando i miei compagni si rallegravano del loro papà, il vuoto per la mancanza del mio si faceva sempre più grande. Crescendo chiedevo spesso a mia madre dove fosse papà e lei mi rispondeva che era andato con Gesù, non riuscivo a capire, provavo solo sofferenza e le sue risposte non mi appagavano. Un giorno qualcuno in seguito alle mie continue domande mi ripeté: tuo padre è morto! Questa volta fu diverso, cominciai a scoprire il vero significato di questa parola. Mia madre non sapeva leggere, ma spesso mi ripeteva a memoria il salmo 23, ero felice nell’ascoltarla e decisi di leggerlo anch’io, la Parola di Dio consolava il mio cuore. Qualche anno dopo morì mio nonno, al quale ero molto legato, era una figura spirituale molto importante per me, la sua dipartita aprì nel mio cuore un vuoto maggiore. Avendo perso le figure maschili di riferimento per la mia vita, mi affezionai molto al mio fratello maggiore, che divenne per me una guida spirituale importante ed un secondo padre, insieme leggevamo la Parola di Dio. All’età di 33 anni, Dio lo chiamò, un grave incidente sul lavoro. Persi per la seconda volta un padre e un fratello, i suoi figli, erano è sono per me come fratelli, abbiamo vissuto insieme questo dolore,

“E COSÍ HO SPERIMENTATO CHE IL DOLORE VISSUTO INSIEME UNISCE TANTISSIMO!

Avevo solo dodici anni ed il mio cuore era spezzato, pieno di ferite che nessuno al mondo poteva guarire, pensavo che il Signore avesse qualcosa contro di me, cominciai a chiedermi cosa avessi fatto di male. Mia madre diventò per me padre e madre, tutto, l’ammiravo perché vedevo in lei una persona molto forte e nonostante tutti questi dispiaceri lodava sempre il Signore e portava la famiglia avanti, non capivo da dove gli venisse tutta questa forza. Con lo scorrere del tempo io divenni sempre più solitario, in me si fece presente il desiderio di porre fine ad una vita piena di sofferenza e dolore e trovare così della pace. Molte volte tentai di porre fine alla mia esistenza, ma qualcosa me lo impediva ed io non vi riuscivo.

Un giorno rilessi il Salmo 23 in modo particolare meditai i versetti 1 e 4:

“L’ETERNO È IL MIO PASTORE NULLA MI MANCHERÁ, QUAND’ANCHE CAMMINASSI NELLA VALLE DELL’OMBRA DELLE MORTE IO NON TEMEREI…”

il mio cuore fu toccato. Mi trovai così ad un bivio: dare la mia vita al Pastore che se ne poteva prendere cura o trascinare un’esistenza piena di sofferenza e dolore. Avevo 14 anni ed un cuore indurito dalla sofferenza, decisi di rivolgermi a Dio, il quale consolò il mio cuore, mi fece capire che solo Lui poteva guarire le mie ferite, darmi la vera pace, riempire il vuoto che c’era e che aveva la Sua forma, in quel momento diedi la mia intera vita al Signore, lasciando ogni peso a suoi piedi, in Lui trovai riposo, vissi quello che è scritto in Matteo 11:28:

“VENITE A MÉ, VOI TUTTI CHE SIETE TRAVAGLIATI ED AGGRAVATI ED IO VI D’ARÒ RIPOSO”

Mi resi conto che il Signore, mi aveva preso per la mano e mi aveva protetto, per non farmi deviare dal suo cammino, Lui è un Dio immensamente grande…Nel luglio del 1998 volli testimoniare a tutti di questa mia esperienza personale con il Signore e lo feci scendendo nelle acque battesimali. Successivamente, mentre mi trovavo in un campeggio estivo evangelico, (SION) ricevetti il battesimo nello Spirito Santo. Il mio cuore si piegò completamente davanti a Dio solo nel momento in cui ascoltai le parole del Salmo 133 toccarono il mio cuore:

“E COME L’OLIO SQUISITO CHE, SPARSO SUL CAPO, SCENDE SULLA BARBA, SULLA BARBA D’ARONNE, CHE SCENDE FINO ALL’ORLO DEI SUOI VESTIMENTI; E COME LA RUGIADA DELL’HERMON, CHE SCENDE SUI MONTI SION; POICHÈ QUIVI L’ETERNO HA ORDINATO CHE SIA LA BENEDIZIONE LA VITA IN ETRNO.”

Sentii dentro me il forte desiderio di ricevere ciò che Lui ha promesso nella Sua parola:

“…VOI RICEVERETE IL DONO DELLO SPIRITO SANTO.”

Atti 2:38, andai avanti, mi misi in comunione con il Signore e dopo poco iniziai a parlare in altre lingue, Dio mi stava battezzando nello Spirito Santo! Qualcosa di meraviglioso stava per accadere nella mia vita. Con il tempo compresi che la cosa più difficile non è tanto accettare il Signore come proprio personale Salvatore, quanto continuare a rimanere fedeli a Lui durante il cammino in questo mondo pieno di tentazioni e sofferenze. Lo Spirito Santo ci aiuta in questo cammino!

A Gennaio 2004 essendo un militare, parto per l’Afghanistan, è stata una esperienza forte e Dio mi è stato vicino ho vissuto le parole del Salmo 91:7:

“MILLE TE NE CADRANNO AL FIANCO, E DIECIMILA ALLA DESTRA MA TU NON NE SARAI COLPITO”

A maggio ritorno dalla missione. A giugno mia madre, dovette andare in ospedale, i medici scoprirono che aveva dei noduli allo stomaco e al fegato e che la malattia stava sempre più velocemente espandendosi. Pregavo molto per lei, ma lei soffriva ogni giorno di più. Il mio cuore era pieno di dolore, la sera del 27 giugno 2004 prima di andare a letto mi inginocchiai, la mia preghiera fu diversa dalle altre volte, ho chiesto al Signore di non far soffrire più mia madre ma di riempirla della sua pace e di dare a me la forza di accettare la Sua volontà. Così nella tarda mattinata del 28 giugno 2004 mia mamma andò col Signore.

Dio mi è stato vicino aiutandomi a superare questo grande dolore, mi ha dato sempre tutto quello di cui avevo bisogno nel momento giusto. E come il profeta Geremia voglio dire:

“IO SO I PENSIERI CHE MEDITO PER VOI. DICE IL SIGNORE: PENSIERI DI PACE E NON DI MALE PER D’ARVI UN AVVENIRE E UNA SPERANZA”.

La mancanza di mia madre è immensa e la sento ancora. Ringrazio Dio che mi dona la certezza che un giorno la rivedrò in un posto meraviglioso.Vivo intensamente la realtà del Salmo 27:10:

“QUALORA MIO PADRE E MIA MADRE M’ABBANDONINO, IL SIGNORE MI ACCOGLIERÀ”

Spero che questa mia testimonianza non arrechi tristezza al cuore di chi la legge, ma infondi certezza di un Dio grande che è sempre pronto a sovvenire ad ogni bisogno e grido dei cuori che sperano e cercano Lui.DIO ci ama di un amore immenso, e ci ha donato il Suo Unigenito figliuolo che è morto sulla croce per noi e per i nostri peccati. Il nostro Dio è fedele alle sue promesse, a noi basta credere e riceverle.
Mi vorrei rivolgere a chi legge queste righe e non ha ancora dato il cuore al Signore. Sappi che senza il Signore non puoi andare da nessuna parte e senza di Lui ti attende la morte Eterna.

“NON PERMETTIAMO CHE LE PROVE, LE SOFFERENZE E I DISPIACERI CI PORTINO LONTANO DAL SIGNORE”

, ma facciamo si che il fuoco non ci bruci ma ci purifichi rendendoci forti ed avvicinandoci di più a Lui, che riempie la nostra vita.

Voglio concludere con le parole di Paolo:

“IO POSSO OGNI COSA IN COLUI CHE MI FORTIFICA!”

Amen!!!
Soldato in Cristo… Samuele Mazzotta.

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